È SEMPRE…
CICLOSTORICA PUGLIA
“La Puglia” per i ciclostorici è un po’ come “Il Lombardia” per i professionisti: entrambe chiudono, alla grande, la stagione.
Qui in realtà di foglie morte ce n’è poche e il profumo d’autunno non si avverte, perché sembra ancora fine estate. Per me, che vengo da Belluno, è come avere una finestra d’estate in pieno autunno. Il cambio armadio l’ho già fatto da un pezzo ma lascio, ormai da tre anni, una divisa estiva da bici, rigorosamente di lana, per questo appuntamento al quale non posso, e non voglio, rinunciare. Per tanti motivi: in primis l’amicizia che mi lega a Bepi, perno centrale della macchina organizzativa, a Daniela che con il suo sorriso mi fa sentire a casa, a Tommy filosofo in bicicletta, e tanti altri del gruppo Broccino. Un’amicizia sincera, nata sulle strade polverose de L’Eroica che si è consolidata sempre di più, forte come un telaio d’acciaio, che noi amiamo tanto. Il territorio, la sua gente, il calore, qui, non sono misurati solo in gradi Celsius, ma dall’accoglienza delle persone. Arrivi e dopo cinque minuti ti senti già a casa.
Lo scorso anno ho “rotolato” verso sud in auto, quasi mille km mangiati d’un fiato, quest’anno invece ho “planato” verso sud. Ahimè da solo al via, ho scelto la strada più comoda dell’aereo, scarico di ogni bagaglio, solo aria nei polmoni e la voglia di esserci. Arrivo a Bari alle 7 di mattina. Senza neanche avvisare dell’orario del volo, ma solo dicendo: “Arrivo il venerdì mattina presto”. Non metto nemmeno un piede fuori dall’aeroporto e l’amico è già lì ad aspettarmi: e come si dice ormai in questi casi: “Per tutto il resto c’è Mastercard”, ma ci sono cose e attenzioni, come queste, che non hanno prezzo.
Inizia un fine settimana magnifico, il team ha il telefono bollente, con il loro spirito organizzativo e coinvolgente hanno messo in piedi un’organizzazione perfetta e affiatata, tutti sono coordinati e motivati per la riuscita di quest’evento tanto sentito per i ciclostorici. Chi è venuto una volta, vuole sicuramente tornarci. Entro marginalmente anche io a far parte del meccanismo e mi rendo utile come posso, con quello che c’è da fare. In questo venerdì di preparativi con noi c’è anche Michele, altra splendida persona a cui non manca mai la battuta ed è un naturale generatore umano di buon umore.
Dimenticavo un dettaglio, nel mio viaggiare leggero, ovviamente non ho la mia fidata bicicletta. Ma nemmeno questo è un problema. Appena arriviamo nel suo garage, il mio amico tira fuori dal cilindro una Bianchi grigia, oltretutto della mia misura. Non è scontato dato che ho la stazza più da corazziere che da ciclista con il mio metro e novantacinque non proprio standard. È perfetta.
La sera arrivano tutti gli altri amici, l’ultima è la mia conterranea Mara, direttamente da Schio, Vicenza, con un viaggio trasformatosi in Odissea tra ritardi e cancellazioni. L’arrivo era previsto alle 17 a Bari, ma solo alle 22 è riuscita finalmente ad addentare un panzerotto da “Zaza” a Bari Vecchia. Tutti a nanna adesso, domani si pedala. Il sabato un giro esplorativo da Polignano a Mare a Conversano per esplorare le bellezze del territorio attraverso gli ulivi, le strade bianche di campagna e i campi di verdure che sembrano disegnati. L’aria profuma ancora di tarda estate, al ritorno il sole scalda per bene e non resistiamo: nella piccola baia di San Vito, ad un paio di km da Polignano, posiamo le biciclette e splash, un tuffo dove il mare è più blu con annessa nuotata rigenerante. Ricordo che siamo al 28 ottobre.
Il pomeriggio facciamo in tempo a fare una doccia e c’è la presentazione ufficiale a Palazzo San Giuseppe, nel centro storico. Appena dopo la conferenza stampa un altro momento imperdibile ed emozionante con il concerto di musica lirica. Ad effetto l’ingresso del tenore Bo Schunnesson, degna del migliore 007 Sean Connery in “Goldfinger”: mimetizzato tra il pubblico vestito da ciclista, si avvicina al pianista Emanuele Modugno e intona “Malia” lasciando tutti di stucco. Una volta entrato in scena, mentre è affiancato dalle soprano Lia Palmisano e Miriam Spano, si toglie la divisa da ciclista sfoggiando sotto un perfetto smoking.
La musica vibra e accende l’entusiasmo, quando intonano “Volare”, ad un certo punto ho veramente la sensazione di fluttuare nel blu dipinto di blu. Applausi e standing ovation meritatissimi.
Concludiamo con una grande tavolata al ristorante “il Sagittario”, facciamo un bel rifornimento in vista della pedalata del giorno seguente, forse anche eccessivo, ma è difficile rinunciare alle prelibatezze locali. Il gruppone ormai è al completo, compatto e carico, pronto per l’indomani sulla griglia di partenza.
La mattina del Grande Giorno è arrivato: sul Ponte Borbonico, alla partenza della 3ª edizione della Ciclostorica Puglia, ci sono anche i Bersaglieri a suonarci la carica e tanti curiosi che osservano questi ciclisti vestiti d’antant con bici antiche e sorrisi smaglianti, tra abbracci e incoraggiamenti e foto ricordo. L’atmosfera magica che si respira, mi inebria ed è sempre un’emozione forte alla quale non riesco a resistere. Prima di partire mi fermo sempre un attimo un po’ in disparte, ad osservare tutti questi amici, venuti da ogni dove solo per abbracciarsi e stare un po’ insieme, con il fine ultimo di diffondere un modo sano di fare gruppo, un‘attenzione alla natura e il rispetto del territorio che è diritto e dovere di tutti.
Il via è lento, baciato dal sole e fino a Monopoli ci godiamo il mare a sinistra, il cielo azzurro e gli scorci incredibili della costiera. A Monopoli l’ormai tradizionale passerella sul porticciolo con foto, canti e balli, tutti insieme i partecipanti del corto da 50 km e del lungo da 110 km. Dopo un primo ristoro, nella splendida Masseria Torre Coccaro, i percorsi si dividono, noi del lungo ci arrampichiamo fino quasi alle selve di Fasano e poi, novità assoluta ci portiamo ad Alberobello, patrimonio UNESCO. In mezzo a tanta bellezza ci godiamo il secondo ristoro, per i tanti turisti diventiamo la seconda attrazione da fotografare dopo, ovviamente, i trulli.
Dopo un’altra sosta a Locorotondo, non manca molto ad arrivare ma, sulla via degli acquedotti, nel punto più “rock” del percorso ecco che la mia ruota posteriore si affloscia. Niente paura, due ragazzi di Napoli, gentilissimi, insieme ai miei compagni Matteo e Cristina, e ad Andrea di Ancona, si fermano a soccorrermi e mi aiutano a cambiare il tubolare oramai andato. In cinque a cambiare un tubolare? Ma sì, proprio questo è il bello. In cinque ad aiutarmi, e tutti con il sorriso. Sembra incredibile, infatti accade solo nelle ciclostoriche. Ripartiamo. Le contrade di Monopoli ci riportano sulla costa e l’arrivo in piazza San Benedetto è una passerella trionfale, con il team che dedica una standing ovation a tutti gli eroici all’arrivo.
E poi i balli, il pasta party, la gara di lentezza, le premiazioni, ce n’è per tutti. Mi viene da dire solo GRAZIE, di cuore, agli organizzatori naturalmente, ma anche a tutte le persone che hanno fatto vivere a tutto tondo ai 150 partecipanti i sapori, i profumi, il calore di un territorio eccezionale come la Puglia.